
*Gabriella Di Bari
Affrontare una diagnosi di tumore non significa solo iniziare un percorso fatto di cure, esami e terapie. Significa anche prendersi cura del proprio corpo che cambia, con nuove difficoltà quotidiane e con un’alimentazione che, spesso, diventa complicata. La nutrizione, in questi momenti, non è un dettaglio secondario: è un vero alleato di cura. Perché la malattia influisce sul modo in cui mangiamo.
Molti pazienti oncologici sperimentano una perdita di peso involontaria durante le terapie. Non è solo una questione estetica o di numeri sulla bilancia: si tratta di una riduzione della massa muscolare che può portare a debolezza, stanchezza e difficoltà a tollerare i trattamenti. Le cause sono tante:
– Il tumore stesso può “consumare” più energie;
– Effetti collaterali come nausea, vomito o mucosite rendono faticoso mangiare;
– L’appetito cala.
Nei tumori che interessano bocca, esofago o stomaco, anche deglutire o masticare diventa doloroso. Questa condizione ha un nome specifico: malnutrizione oncologica. E non è solo un problema collaterale, ma un fattore che può influenzare la risposta alle cure e la qualità della vita.

L’importanza di un supporto nutrizionale precoce
Intervenire per tempo fa davvero la differenza. Un percorso nutrizionale personalizzato aiuta a:
– mantenere più energia per affrontare le terapie;
– ridurre complicanze e ricoveri;
. sostenere il sistema immunitario;
– migliorare il benessere generale, anche nelle piccole cose quotidiane.

Già dalla diagnosi è utile una valutazione nutrizionale, con controlli regolari lungo tutto il percorso di cura. Qualche consiglio pratico.
Ogni persona è diversa e il piano nutrizionale deve essere sempre costruito su misura, con l’aiuto di un professionista. Ma ci sono piccoli accorgimenti che possono dare sollievo nella vita di tutti i giorni:
– pasti piccoli e frequenti: cinque o sei spuntini al giorno sono più gestibili di due pasti abbondanti;
– cibi morbidi o frullati se ci sono difficoltà a masticare o deglutire;
– alimenti ad alta densità calorica e proteica (yogurt intero, pesce, uova, formaggi, frutta secca) per mantenere la massa muscolare;
– idratazione costante, anche con tisane o brodi (valutare sempre tolleranza individuale);
– creatività in cucina: variare sapori e consistenze aiuta a stimolare l’appetito.
Nutrizione come parte della cura
Parlare di alimentazione in oncologia non significa dare “ricette miracolose”, ma integrare la nutrizione come parte del trattamento. Curare questo aspetto significa non solo affrontare meglio le terapie, ma anche recuperare un po’ di normalità e piacere a tavola, che spesso diventa un momento di serenità condivisa con la famiglia.
In oncologia, il cibo non è solo nutrimento: è energia, sostegno e miglioramento della qualità di vita.
* Nutrizionista. Laurea in Dietistica e Master specialistico in Nutrizione e Dietetica applicata nel Paziente oncologico. Consulente LILT Bari e Libero Professionista. E-mail: gabrielladibari.dietista@gmail.com