Hanno partecipato all’inaugurazione il Presidente di Regione Puglia Michele Emiliano, il Sindaco di Bari Vito Leccese, il Vicepresidente di GVM Care & Research Giuseppe Speziale, l’AD del Santa Maria Hospital di Bari e Presidente di Fondazione VEERA Foundation Eleonora Sansavini
La struttura barese di GVM Care & Research accreditata con il SSN presenta l’espressione più recente di un percorso intrapreso dal Gruppo da qualche anno per portare l’arte e i suoi benefici psicofisici nelle corsie degli ospedali e in città
È stato svelato questa mattina con una conferenza stampa che si è tenuta a Santa Maria Hospital di Bari il progetto artistico “BloomArt – canvas of care”, un viaggio attraverso l’arte e il legame profondo con i luoghi di cura, che tramite forme, colori, immagini e parole rompono le barriere per diventare più intimi, accoglienti e vicini alle persone. Un progetto fortemente voluto da GVM Care & Research, Gruppo ospedaliero italiano di cui fa parte Santa Maria Hospital, VEERA Foundation – Ethics Foundation for Progress, Research and Sustainable Economic and Social Development for New Generation – e nato dalla collaborazione con Galleria Misia Arte di Bari e l’APS Cellule Creative che hanno curato la realizzazione delle opere. Il progetto è patrocinato da Regione Puglia, Comune di Bari, AIOP e Confindustria.
Nelle scorse settimane sulla parete che affaccia su via Poli della struttura di GVM Care & Research accreditata con il SSN ha preso forma – sotto lo sguardo divertito e curioso di pazienti, caregiver, residenti e personale sanitario – un grande murale di 230 metri quadrati complessivi realizzato dallo street artist ZED1, tra i più apprezzati e conosciuti nel panorama artistico contemporaneo, con il contributo dell’artista barese Giuseppe D’Asta.
L’opera è l’ultimo tassello di un percorso iniziato nel 2019 con LUCE, l’iniziativa che ha portato all’illuminazione della cupola di Santa Teresa dei Maschi, in occasione dei 50 anni di Santa Maria Hospital, e proseguito con il progetto di medicina narrativa Mi Racconto, il Potere terapeutico delle parole, una raccolta di testimonianze scritte dalle pazienti e scatti del fotografo Maurizio Marcato, confluite in una mostra fotografica esposta al Teatro Margherita nel 2022. Oggi BloomArt si arricchisce di nuovi progetti: la mostra Connection Words, una serie di opere realizzate dall’artista Guillermina De Gennaro che intrecciano le immagini di Maurizio Marcato con rami di piante stabilizzate esposte negli spazi di Santa Maria Hospital e la tela dal titolo Sensitive, e il grande murale che è stato presentato oggi.
Alla conferenza stampa hanno preso parte il Presidente di Regione Puglia Michele Emiliano; il sindaco di Bari, Vito Leccese; Eleonora Sansavini, Amministratore Delegato di Santa Maria Hospital e Presidente di VEERA Foundation; Giuseppe Speziale, vicepresidente di GVM Care & Research; Anna Gambatesa, founder Galleria Misia Arte di Bari; Stefano Straziota, Presidente dell’APS Cellule Creative e Ceo di Misia Arte; Gioacchino Leonetti, capodelegazione FAI; l’artista Guillermina De Gennaro che ha firmato le opere che costituiscono Connection Words e Sensitive; ZED1, street artist autore del murale dal titolo “Core a Core”.
“GVM da sempre crede e sostiene un approccio olistico alla cura, che si spinge oltre la gestione medica della malattia e prende in carico la persona nella sua dimensione fisica, emotiva e spirituale – spiega Eleonora Sansavini -. L’ospedale, infatti, non è solo un luogo di cura, ma uno spazio che accoglie e supporta chi vi transita e chi lo vive, ponendo attenzione anche all’ambiente e agli stimoli sensoriali che contribuiscono al processo di guarigione. Un percorso che coinvolge non solo i pazienti, ma anche i loro cari, oltre a influire quotidianamente sul benessere mentale degli operatori sanitari. L’arte, in tutte le sue espressioni, ha effetti benefici sul benessere psico-fisico su chi cura e chi è curato, allevia stress e preoccupazioni, aiuta a ad affrontare la sofferenza in maniera più positiva e “parla” a tutti, senza distinzioni”.
L’immagine che troneggia sulla facciata dell’ospedale racconta con uno stile surrealista postmoderno i valori della vita, la professionalità della cura, la promessa del futuro e l’importanza di un supporto solido e universale: le grandi mani a simboleggiare la cura, il sostegno, la protezione e la sicurezza; il puzzle che rappresenta la complessità del corpo umano, della salute e della vita stessa. La figura del medico che, con precisione e conoscenza, individua e reintegra il “pezzo mancante”, ristabilendo armonia e integrità e il bambino nell’atto di ricomporre il cuore, a significare come la scienza medica non solo curi il presente, ma getti anche le basi per un futuro sano e promettente per le nuove generazioni.
Il Presidente di Regione Puglia Michele Emiliano ha dichiarato: “Un segno di arte che GVM regala alla città di Bari, in un bellissimo quartiere che è il quartiere della sanità barese. Questo gruppo emiliano-romagnolo di origine si è integrato e si è pugliesizzato mantenendo la capacità di intercettare i bisogni, l’anima e devo dire anche le prospettive di futuro di questa regione dandoci sempre un grande contributo. L’arte, con pochi items, trasmette il concetto e noi dobbiamo essere capaci di percepirlo: questo cuore di ceramica che si riassembla è il segno della nostra volontà di proseguire questo miracolo pugliese che in soli 20 anni ha cambiato l’immagine della nostra terra e ha cambiato ciascuno di noi, perché ciascuno di noi oggi si sente protagonista di una storia diversa. Vent’anni anni fa abbiamo iniziato un cammino, superando le divisioni, per costruire insieme la nostra reputazione verso il mondo. Perché la reputazione è tutto. È tutto per un artista, è tutto per una regione, è tutto per un’economia come la nostra che ha bisogno di affermarsi come centrale nel contesto europeo. GVM intuisce queste cose e inserisce la sua attività sanitaria dentro il futuro della Puglia”.
“Cullavo l’idea di realizzare un murale dedicato alla salute, intesa come cura di sé, e l’incontro con il progetto BloomArt mi ha permesso di dare vita e concretezza a quest’opera che coniuga un tema universale, quello di ricostruire il proprio cuore come fosse un puzzle, alla celebrazione del lavoro delicato e importantissimo dei sanitari – spiega Marco Burresi, in arte ZED1, che ha progettato e realizzato il murale -. Il mio lavoro è un viaggio introspettivo, che coniuga le dinamiche emotive e psicologiche dell’uomo, con il contesto sociale e urbano: in questo caso il racconto che avevo nella testa e che prende forma nel murale ha trovato una maggiore forza espressiva proprio nel luogo che lo ospita. Anche la scelta cromatica è stata in qualche modo influenzata dal paesaggio circostante e dai colori già presenti sulla parete. Credo che il risultato sia un elemento che dà valore alla città, riqualifica il quartiere e trasforma l’ospedale in un luogo che non è solo terapia ma cura in senso più ampio”.
In considerazione del forte valore sociale dell’iniziativa, i curatori Anna Gambatesa di MISIA Arte, Carlo Alberto Amodio, Dino Lorusso e Stefano Straziota, membri dell’APS Cellule Creative, hanno messo gratuitamente a disposizione le loro competenze, offrendo alla città un contributo concreto e simbolico: “Supportati con entusiasmo da GVM Care & Research – dichiarano -, siamo orgogliosi di aver curato in ogni minimo dettaglio, sin dalle prime fasi, la realizzazione dell’imponente opera d’arte pubblica di ZED1, anche con il prezioso apporto dell’artista barese Giuseppe D’Asta, trasformando la facciata in una tela monumentale con la sua poetica figurativa”.
“Il murale nasce come un intervento artistico di forte impatto visivo ed emotivo, pensato per valorizzare il tessuto urbano e culturale della città di Bari – spiega il prof. Giuseppe Speziale, vicepresidente GVM Care & Research -. Il murale è il più grande mai realizzato su un edificio barese e si candida a diventare un nuovo simbolo cittadino, capace di ridefinire lo skyline urbano con un messaggio potente di speranza, cura e vita”.“BloomArt – canvas of care” è un progetto in continua evoluzione, aprendosi a nuovi linguaggi e visioni, ma restando fedele alla sua essenza: offrire, attraverso l’arte, un gesto di cura che parla il linguaggio della bellezza e della grazia.