Sono stati presentati questa mattina, nella Sala A del plesso Assessorati della Regione Puglia, a Bari, gli avvisi pubblici emanati dalle AA.SS.LL. pugliesi finalizzati alla concessione del contributo economico per il Social Freezing, una misura innovativa del dipartimento Welfare, frutto dell’emendamento proposto in bilancio dal consigliere regionale Stefano Lacatena, che guarda alla genitorialità come diritto da tutelare, non come traguardo da rincorrere.
Un intervento innovativo, per cui sono stati stanziati 900.000 euro per il triennio 2025–2027, che riconosce la libertà riproduttiva femminile e affronta con coraggio un tema ancora poco esplorato dalle politiche pubbliche: il tempo biologico non sempre coincide con il tempo sociale. E oggi, per molte donne, la possibilità di scegliere quando diventare madri è ancora un lusso, spesso negato da condizioni economiche, precarietà lavorativa e stereotipi culturali.
La Regione Puglia, prima in Italia ad aver introdotto una misura sistemica in questo ambito, intende così supportare il diritto all’autodeterminazione che merita ascolto, rispetto e strumenti per essere esercitato.
“Il nostro obiettivo è semplice ma rivoluzionario: rimettere al centro la libertà di scelta delle donne, offrendo strumenti concreti per programmare con consapevolezza il proprio progetto di vita – ha dichiarato Ruggiero Mennea, consigliere delegato al Welfare della Regione Puglia. “Abbiamo voluto rendere accessibile una tecnica ancora percepita come elitista. Non possiamo più accettare che la maternità sia un privilegio o una corsa contro il tempo. Con questo contributo, riconosciamo il valore sociale della fertilità e contrastiamo attivamente il calo demografico, senza retorica e senza imposizioni”.
“Quando ho proposto questo emendamento al bilancio della Regione – ha affermato il consigliere regionale Stefano Lacatena – l’ho fatto a seguito di un’esperienza che mi ha molto colpito, parlando con una donna di 40 anni, sposata da poco, che non riusciva ad avere figli. Una grandissima sofferenza, che riguarda sempre più donne e coppie: l’età in cui oggi si pensa a un figlio è più avanzata a causa delle condizioni socio-economiche e questo determina il crollo delle nascite, che mina il futuro di tutti noi. Le “culle vuote” sono un fenomeno sociale al quale abbiamo provato a dare una risposta concreta che guarda a chi pianifica più tardi l’arrivo di un bambino. Parlando con donne che sognavano la maternità, in molte mi hanno rappresentato la volontà di effettuare la crioconservazione, ma allo stesso tempo non hanno nascosto la frustrazione e il dolore di non poter percorrere questa strada per ragioni economiche. Mi auguro che questo intervento possa dare prova della capacità della politica di essere vicina alle persone e di mettere in campo misure strutturali di ampio respiro. E mi auguro, ovviamente, – conclude Lacatena – che sia foriera di felicità per chi anela a vivere una delle esperienze più straordinarie come la genitorialità”.
L’Avviso, adottato in attuazione dell’art. 40 della Legge Regionale n. 42/2024, prevede un contributo massimo di 3.000 euro una tantum per le donne di età compresa tra i 27 e i 37 anni, residenti in Puglia da almeno 12 mesi, con ISEE pari o inferiore a 30.000 euro. La misura copre le spese mediche strettamente legate alla crioconservazione degli ovociti, nei centri PMA pubblici o privati autorizzati.
“Sostenere il Social Freezing significa – ha spiegato Valentina Romano, direttrice del Dipartimento Welfare della Regione Puglia- riconoscere che oggi la fertilità ha una dimensione sociale e che lo Stato ha il dovere di accompagnare le donne nelle loro scelte, senza giudizi e senza condizionamenti. Abbiamo costruito una misura chiara, accessibile, trasparente, che parla alle esigenze concrete delle giovani donne pugliesi, coordinando le iniziative delle singole ASL regionali”.