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Il fegato grasso predispone al danno epatico e al rischio cardiovascolare. Studio internazionale propone soluzioni

Il gruppo di ricerca internazionale coordinato dal Prof. Piero Portincasa, Direttore della Clinica Medica “Augusto Murri” del Policlinico di Bari, ha pubblicato un nuovo studio sulla prestigiosa rivista European Journal of Internal Medicine (https://doi.org/10.1016/j.ejim.2025.05.018) in merito alle relazioni tra accumulo di grasso nel fegato, oggi la più comune patologia epatica, e il livello di rischio cardio-metabolico individuale.

“Lo studio – spiega il Prof. Piero Portincasa – è in linea con i nostri tradizionali interessi clinici, didattici e scientifici nel campo delle
epatopatie croniche. La presenza di steatosi epatica “metabolica”, recentemente ridenominata MASLD (metabolic dysfunction-associated
steatotic liver disease), la cui frequenza sfiora il 40% nella popolazione adulta, aumenta in maniera preoccupante non solo il rischio
di evoluzione verso malattie epatiche più gravi (fibrosi epatica, cirrosi, epatocarcinoma) ma anche il rischio di sviluppare nel corso
della vita eventi cardiovascolari maggiori legati all’aterosclerosi, come l’infarto miocardico o l’ictus. Il nostro studio ha esplorato il
rischio di malattia cardiovascolare aterosclerotica in 400 pazienti con diagnosi clinico-ecografica di MASLD e senza un precedente evento
cardiovascolare maggiore”.

I primi coautori dello studio, Dott.ssa Hala Abdallah, post-doc e il Dr. Mohamad Khalil, ricercatore presso UNIBA, sottolineano che “la
progressione verso la steatosi e il consumo di quantità anche apparentemente modeste di bevande alcoliche (variante MetALD della
MASLD) aumenta progressivamente il rischio cardio-metabolico. La stima accurata del rischio cardiovascolare nei pazienti con MASLD richiede un’adeguata e completa caratterizzazione clinica, che comprenda dati antropometrici, informazioni cliniche e specifici indici bioumorali. Ad esempio la circonferenza vita è un indicatore di rischio fondamentale, come anche l’indice trigliceridi-glucosio (TyG), che può fungere da prezioso strumento per la previsione del rischio cardiovascolare nei pazienti con steatosi epatica”.

“Tutti i pazienti con diagnosi di MASLD dovrebbero sottoporsi a screening cardiovascolare completo” – aggiunge il Dr. Agostino Di Ciaula, coautore dello studio – ma anche tutti i pazienti a rischio cardiovascolare dovrebbero sottoporsi a screening per diagnosticare e stadiare l’eventuale presenza di MASLD. Questo approccio è essenziale per consentire efficaci misure di prevenzione sia epatologica che
cardiovascolare e per identificare la migliore strategia terapeutica personalizzata”.
Conclude il Prof. Portincasa “questo studio offre una migliore comprensione degli strumenti per stimare e per ridurre il rischio
cardiovascolare e metabolico di chi è affetto da steatosi epatica ed i risultati ottenuti potranno consentire un significativo miglioramento
della qualità di vita di questi pazienti”.


Article: Hala Abdallah, Mohamad Khalil*, Ewa Awada, Elisa Lanza, Agostino Di Ciaula, Piero Portincasa, Metabolic dysfunction-associated
steatotic liver disease (MASLD). Assessing metabolic dysfunction, cardiovascular risk factors, and lifestyle habits. European Journal of
Internal Medicine, https://doi.org/10.1016/j.ejim.2025.05.018