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Neurochirurgia, al “Perrino” di Brindisi supporto psicologico per pazienti e familiari

Offrire supporto psicologico ai pazienti oncologici ricoverati in Neurochirurgia e ai loro familiari e caregiver è l’obiettivo della convenzione sottoscritta tra la Asl Brindisi e l’associazione Mattia Passante per il progetto “Psiconcologia in corsia”, coordinato dal direttore del reparto dell’Ospedale “Perrino”, Francesco Romeo.

Il progetto di intervento, il primo nel Sud Italia in un reparto di Neurochirurgia, promuove una presa in carico globale del paziente mediante approcci personalizzati. In oncologia il concetto di “qualità di vita” assume particolare rilevanza in ragione della peculiarità della malattia per impatto delle comunicazioni diagnostiche, interventi chirurgici e terapie, esiti spesso invalidanti, paura della recidiva.

A gestire situazioni complesse come quelle descritte sarà presente lo psicologo Angelo Perfido, referente dell’associazione, in giorni e orari concordati con il personale del reparto di Neurochirurgia. Il lavoro sarà svolto con il chirurgo di riferimento e con l’equipe infermieristica per definire le modalità più idonee a illustrare il percorso di cura al paziente e alla sua famiglia.

“La figura professionale – dice il direttore generale Maurizio De Nuccio – che si aggiunge all’équipe del reparto – contribuirà certamente a migliorare l’assistenza ai nostri pazienti. Per questo sono infinitamente grato all’associazione”.

“Il ricovero e l’intervento – spiega Romeo – sono potenzialmente traumatici per tutti. Il servizio ha la funzione di sostenere le risorse individuali e familiari necessarie ad affrontare questa esperienza. Anche i familiari, o chi si prende cura del paziente, hanno un ruolo nel favorire o appesantire la gestione della situazione critica in corso. È quindi utile fornire ai caregiver un sostegno specifico per essere più efficaci nel loro ruolo”.

“L’associazione – sottolinea Danilo Passante – è nata nel 2021 a nome di mio figlio Mattia, venuto a mancare a causa di un glioblastoma il 31 dicembre 2020 all’età di 26 anni. Il suo Diario di Bourdeax, divenuto virale sui social, per il racconto ironico della malattia, è continuo sprone per incentivare la ricerca scientifica, da una parte, ed essere da sostegno a chi la malattia la vive nel presente. Ringrazio il direttore della Asl, Maurizio De Nuccio, e il direttore del reparto, Francesco Romeo, per la fiducia accordata e per aver sostenuto un progetto che, in base all’esperienza vissuta, riteniamo assolutamente utile”.