Home Ultime Notizie Tumore al seno, nella scelta della terapia un aiuto arriverà dall’intelligenza artificiale

Tumore al seno, nella scelta della terapia un aiuto arriverà dall’intelligenza artificiale

Il Ministero finanzia il progetto PEERAD che sarà sviluppato dal gruppo di ricerca di biostatistica e bioinformatica dell’Istituto Tumori di Bari.

Un finanziamento di 400mila euro è stato assegnato dal Ministero della Salute all’IRCCS Giovanni Paolo II, Istituto Tumori di Bari per sviluppare un progetto di ricerca che prevede l’intelligenza artificiale come strumento di supporto per la scelta della terapia più adatta per le donne con tumore alla mammella.

Il progetto PEERAD – PrEdicting Endopredict score with RADiomics, proposto dal gruppo di ricerca di biostatistica e bioinformatica dell’Istituto barese, ha ottenuto il finanziamento nell’ambito dei progetti di ricerca finalizzata; su 403 progetti di ricerca presentati nella tipologia progettuale “Giovani ricercatori under 40”, 123 sono stati ammessi al finanziamento e solo 4 nel sud Italia.

Come dimostrato da diversi studi, non tutti i malati oncologici hanno bisogno di chemioterapia. Per alcuni tipi di tumore alla mammella, ad esempio, le pazienti non traggono benefici da questo tipo di terapia e quindi è possibile evitare loro gli effetti collaterali di queste cure. Non è sempre semplice per l’oncologo distinguere tra i diversi tipi di tumore per scegliere la terapia più efficace e meno aggressiva, un aiuto fondamentale può essere dato quindi dall’intelligenza artificiale. L’algoritmo messo a punto interpreta le immagini diagnostiche e, senza la necessità di esami invasivi e costosi, aiuta il medico nella scelta della terapia.

I ricercatori si concentreranno in particolare su un gruppo di pazienti con tumore della mammella ormono-responsive HER2 negativo, con un rischio clinico intermedio di ricaduta della malattia. È un tumore che risponde bene a terapie ormonali e che tende a essere poco aggressivo e a non sviluppare nel tempo recidive. In questi casi per scegliere se prescrivere o meno i cicli di chemioterapia da aggiungere all’ormonoterapia, l’oncologo utilizza un test genomico per avere indicazioni più specifiche sulla natura, sulla prognosi e sulle possibili risposte terapeutiche alla chemio. I test genomici sono costosi e vengono eseguiti su tessuto tumorale asportato, di solito in sede di biopsia o di mastectomia.

L’idea di base dello studio è che, prima di indirizzare le pazienti verso il test genomico, il medico possa usufruire dell’intelligenza artificiale per orientare le sue scelte terapeutiche. Questo sistema di supporto alle decisioni terapeutiche è uno strumento innovativo in grado di abbattere la spesa sanitaria senza compromettere il percorso di cura del paziente.

Fonte e foto portale Regione Puglia.