Home In Primo Piano Ortopedia del Perrino, un’estate da record per i politraumi.

Ortopedia del Perrino, un’estate da record per i politraumi.

Il direttore Corina: “Grazie alla preparazione della mia équipe, operazioni delicate anche di notte”

Nei primi otto mesi dell’anno sono stati effettuati circa 1.000 interventi chirurgici nel reparto di Ortopedia dell’ospedale Perrino di Brindisi, il 90% dei quali per il trattamento di fratture. Nel periodo estivo, tantissime sono state le operazioni su pazienti politraumatizzati, con una media di un politrauma a settimana.

Per fortuna l’estate è finita: i mesi appena trascorsi sono stati davvero impegnativi – sottolinea il direttore dell’Unità operativa di Ortopedia e traumatologia del Perrino, Gianfranco Corina – a causa dell’elevato numero di politraumi arrivati in reparto durante la notte”.

Corina sottolinea che “i politraumi sono eventi drammatici che impongono spesso decisioni immediate. Questi pazienti vanno portati subito in sala operatoria, dove molte volte è richiesta un’azione multidisciplinare. In simili situazioni, purtroppo frequenti quest’anno, l’intera equipe ha un unico obiettivo: salvare la vita del paziente“.

In questi casi – prosegue Corina – la letteratura internazionale prevede il cosiddetto ‘damage control’, una strategia che punta a far sopravvivere nell’immediato il soggetto per ritrattare chirurgicamente le fratture in modo definitivo non appena le condizioni cliniche lo consentano. Il ‘damage control’ nasce nella seconda guerra mondiale, durante la battaglia nel mar dei Sargassi combattuta dalla Marina statunitense: l’obiettivo era quello di far ritornare in porto la nave danneggiata per poterla riparare e rimettere in mare. Lo stesso avviene per un politrauma: il paziente viene trattato in prima battuta con lo scopo di garantire la sopravvivenza e programmare gli interventi risolutivi in un secondo momento. Il ‘damage control’, che rappresenta a tutti gli effetti un primo soccorso, è fondamentale in quei casi ove il paziente non è emodinamicamente stabile. Ma se l’équipe operatoria è idonea per il trattamento definitivo e il paziente è emodinamicamente stabile, anche durante la notte si possono compiere interventi chirurgici in piena autonomia. Interventi possibili – di solito – in orari canonici, con una preparazione adeguata e con la presenza di altri specialisti in sala operatoria”.

Oggi voglio fare, quindi, i complimenti alla mia squadra, soprattutto al personale infermieristico della sala operatoria – continua Corina – per il livello tecnico di preparazione raggiunta e a quello del reparto da me diretto per il livello assistenziale che è indispensabile nel decorso post operatorio. Grazie alla formazione continua, alle nuove tecniche e all’esperienza siamo arrivati al punto di poter lavorare in piena autonomia anche di notte, senza il supporto di altri specialisti, a differenza di quanto accade in altri reparti d’Italia”.

L’ultimo caso è accaduto poche notti addietro: un politrauma della strada con frattura bifocale di entrambi i femori e frattura pluriframmentaria della gamba destra.

La grande preparazione della nostra équipe medica e infermieristica – conclude Corina – ha permesso di eseguire tre interventi definitivi su un paziente che in altri tempi avremmo trattato con il ‘damage control’. Adesso il paziente è già pronto a intraprendere il percorso di riabilitazione. Per questo ringrazio tutti i miei collaboratori per la professionalità, perizia, passione e il coraggio raggiunti in questi anni”.