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Cure palliative, presentato oggi a Monopoli il modello di assistenza ASL per curare a casa i pazienti oncologici e complessi

Il presidente Michele Emiliano in collegamento: “E’ un passaggio rivoluzionario per l’intera regione” . Dg Sanguedolce: “Un modello organizzativo che sfrutta la tecnologia con team multidisciplinari e integra ospedale e territorio”

La ASL di Bari ha ridefinito l’organizzazione della Unità operativa Cure Palliative e Hospice, con sede a Monopoli, promuovendo un modello di assistenza per le persone affette da patologie oncologiche e complesse, che sfrutta la tecnologia per potenziare i trattamenti domiciliari a cura di equipe multidisciplinari, con l’obiettivo di garantire diritto alla salute e rispetto della dignità della persona.  I dettagli del modello organizzativo sono stati forniti oggi nel corso di una conferenza stampa a Monopoli all’interno della Biblioteca “P. Rendella” con il presidente della Regione Puglia e Assessore alla Sanità, Michele Emiliano, in collegamento, il direttore del Dipartimento Salute Vito Montanaro, il direttore generale della ASL di Bari, Antonio Sanguedolce, il responsabile delle Cure Palliative ASL Bari, Felice Spaccavento e il sindaco di Monopoli Angelo Annese.

Si tratta di un passaggio rivoluzionario – sostiene il presidente Michele Emiliano – ci auguriamo che questo modello consolidato a Monopoli possa estendersi a tutte le altre Asl pugliesi in modo tale da dare alla alta complessità quella particolare assistenza che è necessaria. Voglio ribadire l’impegno della regione perché l’ospedale sia l’estrema ratio, l’assistenza domiciliare è la chiave del futuro della sanità pugliese, serve quella capacità sempre più specializzata e   organizzata da parte della ASL con un progresso professionale e tecnologico che possa andare incontro alle esigenze dei pazienti. Vi incoraggio a proseguire la strada intrapresa”

L’unità operativa di Monopoli segue pazienti non autosufficienti e in condizioni di fragilità ovvero di persone con malattie croniche ed evolutive – per lo più oncologiche, neurologiche, rare e cardiovascolari – alle quali la ASL garantisce una assistenza sia in strutture di ricovero che a domicilio a cura di un team multidisciplinare costituito da medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti, operatori socio-sanitari e personale ausiliario. Ogni paziente riceve un piano assistenziale individualizzato (PAI) che prevede un intervento coordinato di più accessi alla settimana delle figure professionali interessate e nello stesso tempo viene fornito un supporto alla famiglia coinvolgendola attivamente nel percorso di cura.

L’obiettivo della riorganizzazione- in linea con gli obiettivi specifici fissati dai piani regionali – è quello di esportare il modello di cura attivo a Monopoli in tutte le altre aree della ASL in modo tale da garantire le prestazioni – di recente inserite nei livelli essenziali di assistenza (LEA) – soprattutto a domicilio per ridurre ricoveri inappropriati e permettere alla persona di rimanere nel proprio ambiente naturale e famigliare, assicurando a tutti i pazienti interessati da patologie inguaribili trattamenti terapeutici omogenei.

Come confermato dal direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia, Vito MontanaroIl modello ASL sarà adottato anche in tutte le altre aziende sanitarie della regione. Il modello funziona  – afferma Montanaro – e vede al centro una struttura fisica dalla quale partono i professionisti per assistere a domicilio tutti coloro che hanno bisogno, non solo pazienti oncologici ma anche pazienti con altre patologie che rendono impossibile il trasferimento da casa al luogo di cura”.

 Per il dg della ASL Antonio Sanguedolce: “Il settore delle cure domiciliari è in particolare quello della assistenza ai pazienti non autosufficienti gravi è in continua espansione – dichiara  Sanguedolce – e richiede la razionalizzazione della offerta assistenziale in termini di migliorata qualità e sicurezza delle cure erogate e di potenziamento della medicina del territorio al fine di ridurre ricorsi a ospedalizzazioni improprie e conseguenti disagi agli ammalati. La volontà aziendale è nel complesso quella – aggiunge Sanguedolce – di diffondere la cultura delle cure domiciliari tanto da istituire nel 2022 un vero e proprio Dipartimento per la tutela del paziente fragile e la capacità di sostenere la famiglia con interventi coordinati”.

I NUMERI

Nei due anni di pandemia, tra il 2020 e il 2021, in cui è stato necessario ridurre la capienza delle strutture di ricovero del 50 per cento, sono stati assistiti in degenza all’interno dell’Hospice di Monopoli 153 pazienti (per un totale di 2.777 giorni di ricovero). Sono state erogate 1.030 prestazioni ambulatoriali 1248 pazienti seguiti a domicilio. Fondamentale per la tipologia di pazienti è il supporto psicologico che trova conferma nei dati: sempre tra il 2020 e il 2021, 755 persone ha ricevuto psicoterapia nell’hospice e 997 a casa.

Dichiarazione Felice Spaccavento, direttore UOS Fragilità e Complessità e Coordinatore UOC Cure Palliative. “Ci sono malattie inguaribili, ma nessun paziente è incurabile – spiega Spaccavento – la salute è di tutti i pazienti per questo mettiamo al centro della assistenza le persone e facciamo in modo che a tutti vengano date le stesse possibilità terapeutiche, sfruttando al massimo la tecnologia per curare a casa e in setting assistenziali alternativi al ricovero in ospedale”. Il principio di base è quello di erogare ai pazienti prestazioni socio sanitarie in risposta ai bisogni individuali e non soltanto ore di presenza degli operatori”.

ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA UNITA’ OPERATIVA CURE PALLIATIVE

Per cure palliative si intende l’insieme degli interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali, rivolti sia alla persona malata sia al suo nucleo familiare, finalizzati alla cura attiva e totale dei pazienti la cui malattia di base, caratterizzata da un’inarrestabile evoluzione, non risponde più a trattamenti specifici.

La Unità operativa della ASL – con sede a Monopoli – svolge la funzione di centro di coordinamento aziendale delle cure palliative oncologiche e non oncologiche e si articola in due unità operative semplici: unità semplice Cure Palliative a Grumo Appula che ha la responsabilità dell’Hospice e unità semplice Fragilità e complessità assistenziale (FCA)  che coordina le cure palliative non oncologiche destinate agli assistiti in ADI (assistenza domiciliare integrata) di secondo e terzo livello ed è ripartita in 4 aree: metropolitana, sud, nord e Murgia. All’interno della macrostruttura aziendale è attivo l’ambulatorio infermieristico di cure simultanee, che integra precocemente e ad ogni fase della malattia le cure specifiche e le cure palliative, mediante una forte integrazione fra ospedale e territorio.  Due ambulatori: Cateteri vascolari a Conversano e terapia del dolore a Bitonto, insieme all’attività ambulatoriale di Grumo

PRESTAZIONI E TERAPIE

Le Cure palliative prevedono ricoveri in strutture, ricoveri in day hospice e terapie domiciliari.  domiciliare. Nello specifico fra i trattamenti a domicilio rientrano: gestione clinica di pazienti oncologici e terminali, cambi cannula trachestomica ed eventuali complicanze; gestione, cambio PEG ed eventuali complicanze; tracheoscopie domiciliari, emogas analisi domiciliari, eco polmonari domiciliari, Inserimento PICC domiciliari con controllo della punta attraverso ECG endocavitario, Terapia antalgica, Nutrizione Parenterale ed enterale e sedazione palliativa.

Gli operatori ASL assicurano inoltre la continuità assistenziale per i pazienti dimessi dalle strutture sanitarie con necessità di prosecuzione delle cure, danno un contribuito decisivo per il recupero delle capacità residue di autonomia e relazione nell’ottica di un miglioramento della qualità di vita.

FORMAZIONE

L’unità cure Palliative organizza  attraverso incontri periodici corsi formativi per migliorare la conoscenza e le performance del personale della azienda sanitaria, sempre nella tutela della salute e della sicurezza del paziente.