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Oggi per il World Obesity Day
all’Irccs de Bellis colloqui nutrizionali gratuiti

Nella foto da sinistra Tommaso Stallone, Maria Gabriella Caruso, Anna Maria Cisternino, Gianluigi Giannelli.

Oggi, 4 marzo per il World Obesity Day all’Irccs de Bellis colloqui nutrizionali gratuiti Per l’intera giornata sarà a disposizione lo staff multidisciplinare dell’Ambulatorio di nutrizione clinica. Prenotazioni in corso per telefono o email. In Puglia dati allarmanti: il 12,5%, degli adulti è obeso, il 33.9% in sovrappeso. La tendenza all’obesità sta tristemente caratterizzando i nostri tempi. Tanto che la giornata di giovedì 4 marzo sarà dedicata al ventesimo World Obesity Day. Il fenomeno tocca anche l’Italia. E in Puglia, come in molte regioni del Sud, i dati sono tra i più allarmanti: da noi quasi un adulto su due ha problemi di peso, infatti fra la popolazione tra i 18 e i 69 anni: il 12,5%, degli adulti è obeso, il 33.9% in sovrappeso (ultimi dati disponibili indagine Passi-Istituto Superiore di Sanità).

E’ in questo scenario che l’Irccs de Bellis di Castellana organizza un open day del suo Ambulatorio di nutrizione clinica, che da oltre 10 anni annovera un gruppo scientifico multidisciplinare di medici, biologi nutrizionisti e dietiste.I colloqui nutrizionali gratuiti per pazienti obesi o in sovrappeso si terranno nello stesso ambulatorio, al piano terra di via Turi 27, con orari 8-10 e 14-18; accesso tramite prenotazioni entro il 3 marzo chiamando lo 080 4994651 (ore 9-13 e 15.30-18.30) o via email a nutrizione@irccsdebellis.it

“Durante questo ultimo anno – sottolinea Maria Gabriella Caruso, dirigente medico dell’Ambulatorio nutrizione medica dell’Irccs – complice il lockdown e la maggior permanenza in famiglia, da un lato è aumentata la sedentarietà e quindi l’incremento ponderale, dall’altra è emersa con forza la consapevolezza dei genitori della propria responsabilità nell’educazione alimentare dei figli e nell’adozione di stili di vita salutari: oggi lo stimolare l’ambiente socio-familiare in chiave prevenzione è fondamentale per la comunità”. Fa da eco il Direttore scientifico del De Bellis, Gianluigi Giannelli: “Se si guarda all’impatto del Covid-19, l’obesità è una delle cause più frequenti di comorbilità nei deceduti per coronavirus, che spesso si accompagna a ipertensione, diabete e a un sistema immunitario meno efficiente. Le proiezioni sono allarmanti: nel 2030 rischiamo, infatti, di assistere al raddoppio della prevalenza di obesità, che sommata al sovrappeso, costituirà circa il 70% della popolazione: con un enorme impatto clinico ed economico, essendo l’obesità responsabile di alcune forme di tumore, del diabete e di malattie cardiovascolari”.

Sul fronte nutrizionale il de Bellis opera sul campo: “Le attività di prevenzione e cura dell’obesità e del sovrappeso – evidenzia il Direttore generale Tommaso Stallone – sono centrali nei programmi di educazione alimentare e nel percorso di gestione del peso corporeo e modifica dello stile di vita del nostro Ambulatorio di nutrizione. Negli ultimi cinque anni abbiamo visitato circa 4000 pazienti, dei quali ben il 74% era obeso e il 21% in sovrappeso. Il dato confortante è che un intervento dietetico bilanciato seguito per sei mesi, abbinato a una moderata attività fisica, si traduce in una modifica delle abitudini alimentari e dello stile di vita, fruttando una riduzione del peso corporeo con passaggio da livelli di obesità grave o moderata a obesità lieve o al sovrappeso”.Insomma, c’è da fronteggiare il preoccupante quadro generale: i report dicono che negli ultimi trent’anni l’incidenza del sovrappeso in Italia è aumentata del 30%, dell’obesità del 60%. Gli adulti fanno scarsa attività fisica, mangiano poca frutta e verdura e 4 italiani su 10 sono in lotta con la bilancia, soprattutto andando avanti con l’età: tanto che, tra gli over 65 i problemi di peso riguardano quasi 6 persone su 10. Superati i 75 anni il problema si riduce e aumenta invece quello della perdita di peso involontaria (8%), che predispone a fragilità delle ossa. La sedentarietà è più frequente all’avanzare dell’età, fra le donne e fra le persone con uno status socioeconomico più svantaggiato o con basso livello di istruzione.